Descrizione Progetto

Il Sinedrio

Realizzata per volontà degli zolfatai della miniera Testasecca nel 1886, dai Biangardi. Originariamente molto grande (5,20 x 3 m) e piena di particolari, essa si ispirava a un dipinto custodito anticamente nella chiesa di Santa Maria degli Angeli, prima chiesa madre della città. Il quadro, oggi scomparso, si chiamava “Il crocifisso di Caiphas” ed era stato realizzato nel XVI secolo da un pittore tedesco. La vara, oggi ridotta sia nelle misure (3,70 x 3,20 x 4m) che nel numero dei personaggi, passati da ventuno a dodici, è comunque una delle più ricche di particolari. La scena rappresentata si è spostata nell’antico tribunale, dove principi, scribi ed anziani appartenenti alle tribù d’Israele decidono la sorte del Cristo. Colpisce, anche in questa vara, il gioco di sguardi: da un lato Gesù sublime e dimesso, dall’altro l’orgoglioso sommo sacerdote Caiphas. Il gruppo sacro, restaurato nel 2007, appartiene oggi all’Amministrazione comunale.